Tutti i proprietari di gatti lo commettono: non farlo anche tu se desideri allungare la vita del tuo micio

I gatti possiedono un sacco di qualità. Sanno adattarsi a qualunque situazione, dimostrano forza di volontà e spirito di sacrificio quando necessario, forniscono enorme compagnia. In un recente studio è emersa la predisposizione ad aiutare i soggetti più emotivi, a differenza di quanto si credeva un tempo. Ecco perché in tanti ne chiedono l’inclusione nella pet therapy. Oltre ai cani, anche loro costituiscono una validissima spalla su cui appoggiarsi.

L’errore da non commettere nell’alimentazione dei gatti: aumenta le probabilità di sviluppare il diabete

Purtroppo, nulla dura in eterno, perciò, a desideri allungare la vita del tuo felino dovresti imparare ad accudirlo nella maniera corretta. Sebbene l’istinto ci direbbe di viziarli in ogni modo possibile, mossi dall’infinita tenerezza suscitata, è cosa buona e giusta tenerli sul pezzo a livello di dieta. Difatti, concedere eccessiva libertà rischia di avere dei contraccolpi nel medio-lungo periodo.

A dimostrarlo uno studio, eseguito in Gran Bretagna su 9 mila animali domestici. L’autore, Animal Studio, è una compagnia di assicurazione specializzata negli animali domestici. E, sulla base delle statistiche, traccia un quadro preoccupante circa il numero di cani e gatti affetti da diabete, salito del 900 per cento negli ultimi anni.

Come potrete voi stessi immaginare, la questione può essere tutto fuorché attribuita a semplice sfortuna o casualità. Ad alzare i valori sono proprio i gatti, con un incremento del 1.161 per cento. In un’intervista rilasciata al Daily Mail, Stijn Niessen, titolare di una clinica britannica dedita a studiare il diabete felino, individua una causa che ci tocca da vicino.

Ciò poiché le complicazioni di salute dipenderebbero dalla poca attività fisica (parecchi felini vengono lasciate di continuo in casa) e, soprattutto, da uno scorretto regime alimentare. Il cibo dell’uomo è più invitante rispetto a quello dell’uomo, pertanto i gatti ne vanno ghiotti. Tuttavia, il metabolismo è quello dei loro antenati, abituati a mangiare a intermittenza. Tenetene conto la prossima volta in cui pensate di accontentare il vostro “bambino peloso”.

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