Orso bruno marsicano: pene più severe per chi lo uccide
Dopo quanto accaduto ad Amarena, l’orso bruno marsicano che viveva nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, si sono inasprite le pene per chi li uccide. In tanti hanno manifestato per garantire giustizia all’orsa che ha perso la vita solo poche settimane fa.
Amarena è stata uccisa a San Benedetto dei Marsi, un paese fuori dai confini del parco. Ma tutti i cittadini la conoscevano e non aveva mai dato segni di aggressività. Eppure, qualcuno ha deciso di porre fine alla sua vita.
L’orsa girava nel centro abitato con i suoi cuccioli e in tanti hanno potuto ammirare la sua maestosità. Purtroppo, però, dopo un gesto crudele tutto l’Abruzzo ha perso il suo simbolo. In tanti hanno chiesto giustizia e adesso le pene saranno più severe.
L’orso bruno marsicano è una specie che si trova solo nel centro Italia, e conta una sessantina di esemplari. Il Parco da anni promuove la sua conservazione dato che era vicina all’estinzione a causa dei conflitti con l’uomo.
Proprio per questo è iniziato un lavoro di comunicazione, prevenzione e consapevolezza per chi vive dentro i confini del Parco. Gli esperti hanno fatto il possibile per permettere una convivenza pacifica. Amarena però, ha incontrato la persona sbagliata.
A quanto pare, per evitare in futuro episodi simili, la Camera ha approvato un emendamento che prevede nel caso di abbattimento, detenzione e cattura di esemplari di orso bruno marsicano l’arresto da sei mesi a due anni e un’ammenda che va da 4.000 euro a 10.000 euro.
Il presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano, coordinatore regionale Fi dell’Abruzzo, ha approvato il provvedimento. Gli orsi marsicani non hanno mai attaccato l’uomo e non hanno mai mostrato segni di aggressività. Sono noti per le loro incursioni nei paesi dove si recano per rubare un po’ di frutta o un po’ di pollame. L’orso bruno marsicano è una specie che deve essere protetta!