Fango, escrementi e tanto freddo: la vita di un cagnolino appesa a un filo ritrova la speranza (VIDEO)
Stava senza uno straccio di coperta e in mezzo ai propri escrementi. È la storia di un cagnolino che viveva in condizioni disastrose, prima di ricevere soccorso. Si chiama Nox e a soli 3 anni ha già conosciuto quanto può essere dura la vita senza la protezione di un gruppo di persona o di una casa, protetto in modo responsabile. La Fondazione 30 Millions d’Amis ha sottratto Nox al suo pessimo “genitore” umano, dato che erano palesi le terribili condizioni in cui la donna lo teneva.
Il cagnolino viveva in una cuccia di fortuna fuori da una residenza a Nuncq-Hautecôte, in Francia. I giorni prima del salvataggio il termometro era arrivato a segnare anche -10 gradi Celsius in città. Il povero Nox aveva sopportato il clima rigido per tutto quel tempo. I piatti dove doveva stare il cibo erano vuoti, la cuccetta era perforata e sul punto di crollare, e le feci erano disseminate per tutto il posto.
I soccorritori avrebbero voluto che quell’immagine tremenda di quella creatura e dello stato in cui è stata trovata penetrasse nel cuore della sua ex proprietaria. Almeno per rendersi conto di ciò che ha ottenuto con cattiveria, negligenza e mancanza di amore. Meritava davvero il freddo, la fame e la solitudine? “Era sporco e puzzava molto. Non c’è dubbio che trascorresse il suo tempo all’aperto. Era pieno di pulci, gli mancavano i capelli dalla schiena. Per non parlare delle croste. Ce n’erano tantissime! Viveva in condizioni catastrofiche”, racconta Flore, appartenente alla Fondazione 30 Milioni d’Amis.
Grazie a un’ispezione improvvisa da parte dei volontari della fondazione e di un supervisore del Ministero dell’Ambiente, l’ex proprietario di Nox si è sentita intimidita e ha affermato di non avere abbastanza soldi per mantenere il cagnolino. La donna ha accettato rapidamente di allontanarsi dal cane e di affidare la sua custodia a queste persone, e loro avrebbero potuto dare a Nox una vita migliore. Non ci sono scuse quando si tratta di preservare la vita e la salute di un cane. Non è questione di povertà, è questione di amore, e per questo la Fondazione si è impegnata il prima possibile.
“Le condizioni di vita non erano affatto regolari. Il fango era mescolato agli escrementi. Quando gli abbiamo messo il guinzaglio, ci ha fatto la pipì sopra. Non era affatto abituato a stare fuori di lì”, racconta Flore.
Nonostante la timidezza mostrata all’inizio, la riabilitazione di questo cagnolino è stata quasi immediata. Nox si è rivelato un cucciolone piuttosto giocoso e con il suo fascino ha conquistato una famiglia che ha deciso di adottarlo poco dopo. Arriva dunque un nuovo inizio per lui ed è pronto a lasciarsi alle spalle il passato e tutto ciò che ha sofferto.