È vero che il cane “assomiglia” al proprio padrone? La risposta arriva dalla scienza
Uno degli animali che, per eccellenza, consideriamo il migliore amico dell’essere umano, per antonomasia, è senza dubbio il cane. Più o meno la metà della popolazione mondiale possiede o ha avuto almeno una volta un cagnolino. Si tratta di una storia assai antica, quella dell’addomesticamento del cane e, quindi, dell’amicizia tra questo animale e l’essere umano.
Come ogni essere vivente, il cane è una delle creature che richiedono molte attenzioni durante tutto l’arco della giornata. Si tratta sicuramente delle necessità basilari, come mangiare, bere, dormire e fare i bisognini. Ma sono solo alcune delle azioni che richiedono quelle mansioni necessarie per farlo vivere serenamente insieme alla sua famiglia umana.
Solitamente, passare molto tempo con il proprio amico a quattro zampe significa anche ritrovarsi in simbiosi tra umano e cane. Non è un caso che ci possano essere aspetti che accomunino l’animale al suo umano preferito, il padrone e il riferimento, di fatto. Il cane, infatti, sembrerebbe quasi “interiorizzare” degli aspetti e delle caratteristiche del padrone, finendo per assomigliargli.
Inoltre, sono stati condotti diversi studi per constatare la veridicità di questa ipotesi. Uno dei più attendibili e ritenuti affidabili a livello scientifico è di un team di ricercatori dell’Università di Copenaghen. L’università danese ha realizzato uno studio che mette in evidenza il fatto che spesso i cani in sovrappeso o addirittura obesi avrebbero maggiori probabilità di avere proprietari anch’essi in sovrappeso. Stando a questa ricerca, quindi, ogni cane “erediterebbe” la stazza dei padroni umani.
Come, i padroni, influenzerebbero i propri cani? Con tutta probabilità, a causa della golosità che caratterizzerebbe i proprietari, ogni cane in questo contesto sarebbe più propenso a ricevere prelibatezze usate “per far stare bene e rilassare” l’animale. Coloro che, invece, hanno dei cani con un peso normale “tenderebbero ad usare le leccornie principalmente per scopi di addestramento“, ha affermato l’autrice principale dello studio Charlotte R. Bjørnvad del Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie dell’Università di Copenaghen.
“Ciò accade quando una persona si rilassa sul divano e condivide gli ultimi morsi di un panino o di un biscotto con il proprio cane“, ha spiegato la studiosa. Alla base del problema, quindi, ci sarebbe una cattiva alimentazione che arriva direttamente dalle abitudini dei padroni. I ricercatori hanno analizzato 268 cani adulti che vivono in territorio danese e di cui il 20,5 per cento era in sovrappeso o obeso. Dalla ricerca è emerso che i cani in sovrappeso si trovavano soprattutto (e di molto) tra i proprietari “appesantiti” rispetto a quelli con un peso più adatto alla propria forma.
“Spesso le persone non reputano lo stato del peso del proprio cane un problema. Ciò potrebbe contribuire alla sua corporatura. Essere pesante o obeso ha un grande impatto sulla salute del cane, che in media si traduce in una riduzione della durata della sua vita“, ha spiegato Peter Sandøe, coautore dello studio.