Cosa rischia realmente chi maltratta gli animali? Ecco cosa dice la legge
Molto spesso sentiamo notizie di cronaca che raccontano storie di sofferenza e di grande dolore vissute da poveri animali trattati in malo modo dai loro padroni. Quando si assiste a scene di maltrattamento di questo tipo è sempre bene denunciare la persone che compiono questo vili gesti. Ci si chiede però successivamente cosa succede in realtà alle persone che fanno vivere in condizione inadeguate gli animali. Cosa dice la legge a riguardo?
A regolamentare questo genere di situazioni, di casi in cui gli animali vengono abbandonati o vivono in condizioni di sofferenza, ci pensa l’art. 727 del codice penale che punisce le persone con l’arresto fino a un anno o con una multa tra 1.000 e 10.000 euro. Sia l’abbandono degli animali che il loro maltrattamento è un reato per la legge e come tale deve essere punito.
Sono diversi gli aspetti da tenere in considerazione. Prima di tutto bisogna verificare il grado di maltrattamento che l’animale subisce e l’ambiente circostante in cui si ritrova a vivere. In sostanza la punizione è direttamente proporzionale alla sofferenza inflitta all’animale.
Cosa succede nel momento in cui si denuncia un caso di maltrattamento? La legge parla chiaro
Quando si è di fronte ad una situazione in cui il padrone maltratta il proprio animale la Suprema Corte stabilisce che l’animale può essere confiscato. Questo avviene sia nei casi di evidente sofferenza causata all’animali sia nei casi in cui i cuccioli vengano ben nutriti ma vivano in condizioni igienico-sanitarie precarie. Non basta dare del cibo agli animali per farli vivere bene, ma devono assolutamente condurre un’esistenza dignitosa, a cominciare dal posto in cui vivono.
La legge in questo è molto chiara: chiunque causi sofferenza sia fisica che psicologia deve essere punito, cominciando proprio dalla confisca dell’animale.
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