Milkshake, la storia del cagnolino sordo che ha atteso 3 anni per la sua adozione (VIDEO)

Per ben tre anni, un cagnolino molto affettuoso di nome Milkshake ha sperato nell’adozione, ma senza successo. Le sue condizioni fisiche, il suo stato di sordità prima di tutto, hanno scoraggiato diversi potenziali adottanti.

cagnolino sordo, milkshake

Dopo aver appreso della situazione di Milkshake, James Coburn e sua moglie Leah hanno intrapreso un viaggio di circa 12 ore dalla loro città a New York per adottare il cagnolino. La triste storia di Milkshake, unita al desiderio della coppia di dare compagnia al proprio quattro zampe, Poundcake, un altro cane sordo della famiglia, ha spinto James e Leah ad adottare il cagnolino che attendeva una nuova casa.

Inizialmente, Milkshake era timoroso e si avvicinava a James solo per tentare di scambiarsi affetto. Le passeggiate per strada erano un’esperienza difficile per il cagnolino, che, spaventato, smetteva di camminare e si avvicinava alle gambe di James come se cercasse rifugio da qualcosa.

Con il tempo, Milkshake ha compreso che le persone intorno volevano il suo bene e lo amavano. Di conseguenza, ha mostrato la sua vera personalità: felice, giocosa e amorevole. La paura delle persone e dei luoghi è stata superata pian piano.

Oggi, il cagnolino sordo è felice di aver trovato una casa sicura e amorevole che l’ha accolto così com’è. James ha creato un profilo Instagram per condividere la vita quotidiana dei suoi animali domestici, evidenziando l’importanza di comprendere, rispettare e amare gli animali, specialmente quelli con esigenze speciali.

Il video che documenta l’evoluzione di Milkshake dopo l’adozione ha ricevuto oltre milioni di visualizzazioni e numerosi commenti e reazioni. La missione di James, ancora oggi, è sensibilizzare le persone sul fatto che i cani sordi sono altrettanto capaci e degni di amore quanto gli altri cani “perfetti”. La toccante storia di questo cagnolino, Milkshake, e l’impegno instancabile di James e Leah ci ricordano quanto sia importante offrire una seconda possibilità agli animali proprio quando hanno esigenze più particolari.

Articoli correlati